Il governo accelera sui grandi progetti europei d’interesse comune. Finanziato il Fondo Ipcei nato per la microelettronica ed esteso dalla manovra 2020
Microelettronica e batterie. E nella fase successiva tecnologie a idrogeno, auto a guida autonoma, internet delle cose, cybersecurity. L’Italia con un po’ di ritardo prova a finanziare la partecipazione ai grandi progetti europei di interesse comune (Ipcei, important projects of common european interest), una buona opportunità per promuovere delle filiere made in Italy nelle tecnologie più innovative aggregando attorno a un caposquadra più imprese. Dopo qualche tentativo a vuoto, il ministero dello Sviluppo economico è riuscito a ottenere 950 milioni all’interno del decreto agosto. Probabilmente non bastano, ma sbloccano una parte del lavoro avviato.